Hai 3 secondi per ascoltarti. Ne bastano 6 per lasciar andare. Dopo il tuo sistema emotivo prende il controllo

Il tempo nascosto che può cambiarti la vita.

Quante volte ti sei detto: “Avrei potuto rispondere diversamente…”Oppure: “Mi sono lasciato trascinare. Non volevo reagire così.”

La verità? Non ti è mancata la forza di volontà. Ti è mancato il tempo. O meglio: ti è mancata la consapevolezza che ce l’avevi, quel tempo.

Oggi ti parlo dei 3 e 6 secondi. Due numeri semplici. Due finestre piccole che, se imparate ad abitare, possono restituirti potere personale e libertà emotiva.

I 3 secondi per scegliere

Secondo le neuroscienze cognitive (Baumeister, Kahneman, Goleman), esiste una finestra brevissima tra stimolo e risposta. È lo spazio in cui puoi accorgerti che qualcosa sta accadendo dentro di te – prima di entrare in automatico.

È lì che puoi scegliere se:

  • dire “sì” ancora una volta per evitare il conflitto
  • oppure respirare e dire “no” anche con il cuore che batte

3 secondi. È il tempo che serve per restare. Non scappare, non giustificare, non esplodere.

Solo restare abbastanza da accorgerti.


Perché ogni trasformazione comincia da lì: da una consapevolezza prima del gesto.

I 6 secondi per lasciar andare

Paul Ekman, Daniel Goleman e il modello Six Seconds (usato anche in contesti di leadership e coaching aziendale) spiegano che:

Un’emozione pura dura circa sei secondi.

Questa è la durata dell’ondata chimica nel corpo: adrenalina, cortisolo, dopamina. Se non viene alimentata da pensieri, si spegne da sola.

Il problema è che noi… ci pensiamo su! Anche troppo! Ci arrabbiamo e poi rimuginiamo. Ci sentiamo in colpa e poi ci giudichiamo. Così l’emozione che poteva passare, si trasforma in bufera.

Come stanno insieme questi due tempi?

È semplice.

  • Hai 3 secondi per notare l’impulso, senza farti trascinare.
  • Hai 6 secondi per lasciarlo fluire, senza soffocarlo né amplificarlo.

“Hai 3 secondi per ascoltarti. Ne bastano 6 per lasciar andare. Dopo… il tuo sistema emotivo può prendere il controllo.”

Allenarsi a restare in quei microtempi significa allenarsi a ritrovare la centratura.

Un esercizio per te

La prossima volta che senti salire una risposta automatica – rabbia, senso di colpa, bisogno di dire sì – fai questo:


  1. Conta fino a 3.
    Non fare nulla. Solo respira e nota cosa sta accadendo dentro.
  2. Arriva fino a 6.
    Lascia che l’onda emozionale si muova.
    Non tentare di reprimerla (non puoi). Non agire. Solo sentila.
  3. Poi scegli.
    Dì qualcosa che sia in linea con te, non con l’abitudine.
    Anche solo una semplice frase: “Ora non me la sento di rispondere.”

Conclusione

Ogni giorno hai decine di occasioni per allenarti. Non servono grandi cambiamenti. Ti bastano 3 secondi di presenza e 6 di accoglienza.

Questo è il gesto dell’arciere. Non quello che tira sempre al centro. Ma quello che si prende il tempo per centrarsi prima di decidere e passare all’azione.

Fonti e riferimenti:

  • Kahneman, D. (2011). Thinking, Fast and Slow.
  • Ekman, P. (2007). Emotions Revealed.
  • Goleman, D. (1995). Emotional Intelligence.
  • Six Seconds (https://www.6seconds.org): Emotional Intelligence Network & Methodology
  • Baumeister, R. F. (2002). Willpower and automaticity in behavior.